Educare in acqua è educare a volare e a vivere volando.
Volare vuole dire incontrare, accogliere ed agire il gesto dell’abbandonarsi fiduciosi all’incontro e al dialogo con questo elemento originale e primordiale, con la sua forma, con le sue qualità e la differenza che offre rispetto al consueto in cui viviamo.
Abbandonarsi all’acqua e nell’acqua ci fa raccogliere e ci consente di entrare e ri-scoprire l’intimità con noi stessi, esplorare la capacità di vivere la nostra autonomia e di esprimere le nostre capacità e potenzialità.
Siamo fatti per l’80% di acqua e per il 20% di ossa, muscoli, carne: che cosa significa?
Il 20% di materia definisce la nostra identità, ci dà una forma per agire nella realtà.
L’elemento fluido è comunicazione e scambio come il processo osmotico all’interno delle cellule e la circolazione del sangue nel nostro corpo.
Il mondo interno, emozioni, pensieri, memorie sono elementi fluidi che il contatto con l’acqua fluidifica.
Che cosa accade in noi nel momento del volo in acqua? Come siamo in grado di riconoscere ed accogliere ciò che si mostra e si muove in noi?
“Bene, gatto. Ci siamo riusciti – disse sospirando
Sì, sull’orlo del baratro ha capito la cosa più importante miagolò Zorba
Ah sì? E cosa ha capito? chiese l’umano –
Che vola solo chi osa farlo miagolò Zorba.”
“I gesti del nuoto sono i più simili al volo.
Il mare dà alle braccia quella che l’aria offre alle ali;
il nuotatore galleggia sugli abissi del fondo.” E. De Luca